La carta è stata fatta realizzare da Alberto Cantino, da cui prende il nome con cui è comunemente conosciuta, "oratore" inviato da Ercole I in Portogallo.
Nonostante i divieti di portare al di fuori dei confini portoghesi mappe che rappresentassero le più aggiornate scoperte geografiche del tempo, Cantino riuscì a trafugare la preziosa mappa e a spedirla alla corte estense.
I rapporti tra Cantino e il Duca sono documentati da cinque lettere, conservate attualmente nell'Archivio di Stato di Modena, tra gli Atti della cancelleria ducale estense-ambasciatori.
Estero. Dispacci dalla Spagna, scritte tra il 7 giugno 1501 e il 19 novembre 1502.
Nelle lettere Cantino informa il Duca riguardo i principali avvenimenti politici ed economici che interessano il Portogallo, fino al 19 novembre 1502 quando lo informa di trovarsi a Roma e di essere riuscito ad ottenere una copia di una mappa aggiornata con le più recenti scoperte geografiche.
Questa mappa, infatti, è considerata una delle prime che rappresentano anche le coste del "nuovo" continente americano.
l planisfero mostra, infatti, le coste caraibiche e quelle brasiliane e mette in evidenza la "raya", ossia la linea che divideva i possedimenti portoghesi da quelli spagnoli definita con il trattato di Tordesillas del 1494.
La rappresentazione geografica è piuttosto accurata per quanto riguarda il disegno delle coste, lungo le quali si leggono numerosi toponimi scritti in nero e rosso a seconda dell'importanza, come nella tradizionale produzione di carte nautiche. All'interno dei territori sono rappresentati numerosi elementi decorativi, tra cui alcuni che richiamano leggende medioevali o storie della Bibbia, tra cui il regno del Prete Gianni, la Torre di Babele o la fuga degli ebrei dall'Egitto, documentata dalla cesura del Mar Rosso.